Saturday, March 31, 2007

TI DEFINISCI UN PROGRESSISTA - MA ANCORA MANGI CARNE ?

Nutrirsi seguendo un'alimentazione basata sui cibi vegetali è un modo facile ed economico per porre fine alla crudeltà verso gli animali e per ripulire l'ambiente. Come mai, allora, ci sono ancora così tanti progressisti che si aggrappano ai loro chicken nuggets?

La relazione pubblicata questa settimana dai più famosi scienziati in materia di clima non lascia dubbi: il problema del riscaldamento globale è in forte crescita ed è principalmente causato dall'uomo. La relazione dell'ONU pubblicata poco tempo dopo ha fatto notare un punto critico: "Il settore dell'allevamento emerge come una delle 2-3 principali cause dei problemi ambientali più gravi, su ogni scala, dal locale al globale". E tuttavia, tantissimi ambientalisti continuano a mangiare carne. Perché? Aiutare a risolvere il problema può essere molto più semplice ed economico che andare a comprare una nuova auto ibrida (elettrica+benzina). Possiamo fare una enorme differenza per l'ambiente semplicemente con una dieta basata sui vegetali anziche' sui prodotti animali. L'allevamento industriale inquina l'aria e l'acqua, riduce le foreste pluviali, e causa il riscaldamento globale. E tuttavia per alcuni ambientalisti l'idea di abbandonare la bistecca è dura da mandar giù.

Così, ho pensato che avrei potuto discutere un po' delle principali motivazioni che i miei amici carnivori adducono per difendere il loro consumo di carne. Iniziamo con:

Alcuni erano spaventati dal passaggio ad una dieta vegetariana

Questo non ha senso. Metà degli americani muore di infarto o cancro e due terzi sono sovrappeso. La American Dietetic Association dice che i vegetariani hanno "probabilità più basse di morire di ischemia cardiaca; [...] livelli di colesterolo più bassi, pressione più bassa, e minore incidenza di ipertensione, diabete di tipo 2, e cancro alla prostata ed al colon". I vegetariani, mediamente, hanno un terzo delle possibilità di essere in sovrappeso rispetto a chi mangia carne.

Inoltre ho appena appreso dal brillante Dr. Andrew Weil che c'è qualcosa nella carne che si chiama acido arachidonico, o AA, che è responsabile di molte infiammazioni. L'AA è un acido grasso pro-infiammatorio. Il Dr. Weil mi ha spiegato che "infarto e morbo di Alzheimer (oltre un gran numero di altre malattie) iniziano come processi infiammatori. Lo stesso disequilibrio ormonale che aumenta l'infiammazione aumenta anche la proliferazione delle cellule ed il rischio di trasformazioni maligne". I medici stanno dimostrando che le infiammazioni sono la chiave di molte malattie che ci colpiscono. Così, quando mangi carne, ingerisci AA, che causa infiammazioni e scatena malattie. Non importa che il pollo sia allevato all'aperto ed il manzo nutrito ad erba, perché questo acido grasso è naturale e sempre presente nella carne.

Per quanto riguarda la mancanza di forza ed energia in una dieta vegetariana, basti dire che alcuni degli atleti più riconosciuti al mondo sono vegetariani. Qualche esempio: Carl Lewis (forse il più grande atleta olimpico di tutti i tempi), Robert Parish (uno dei 50 grandi giocatori della storia dell'NBA), Desmond Howard (vincitore del Trofeo Heisman e Super Bowl MVP, Most Valuable Player), Bill Pearl (body builder professionista e 4 volte Mr. Universo), Jack La Lanne (Mr. Fitness) e Chris Evert (campione del tennis). Gli atleti vegetariani hanno il vantaggio di prendere tutte le proteine vegetali, carboidrati complessi e fibra di cui hanno bisogno senza il colesterolo ed i grassi animali che si trovano nella carne e che a causa della loro capacità di ostruire le arterie li rallenterebbero. Infatti, Carl Lewis afferma: "il mio anno migliore, per quanto riguarda le competizioni, fu il primo anno che iniziai a seguire un'alimentazione vegan".

Qualcuno ha dichiarato che la foresta pluviale è stata disboscata per far coltivare soia, non carne.

In realtà, la foresta pluviale è stata abbattuta soprattutto per creare terreni di pascolo, però è vero, anche per coltivare soia – ma non per essere destinata all'alimentazione umana. L'America e l'Europa non sono in grado di coltivare il foraggio di cui hanno bisogno per provvedere alla loro dipendenza dalla carne rimanendo nei loro territori, perciò l'industria agricola ha cominciato ad abbattere la foresta pluviale. Chiedete ai membri di Greenpeace, o di qualunque altra associazione ambientale, e vi diranno che la stragrande maggioranza di soia (o di grano o di frumento, per quello che importa) è utilizzata per nutrire gli animali negli allevamenti. Infatti, Greenpeace ha recentemente esposto un enorme striscione sopra un campo di soia in Amazzonia, che reca la scritta "KFC-Amazon Criminal", per evidenziare il fatto che molte importanti società di pollame e altri tipi di carne, come la KFC (Kentucky Fried Chicken) siano responsabili della distruzione dell'Amazzonia. [NdT: peccato che Greenpeace mai e poi mai abbia sostenuto un'aliemtazione a base evegtale, ne' abbia mei nemmeno informato sull'argomento]

Alcuni si domandano se lo stesso discorso valga per la carne da allevamento biologico e kosher.

Purtroppo, la maggior parte delle società produttrici di carne, uova e prodotti caseari, che vogliono far credere di essere ecologiche o "amiche degli animali", mettendo sulle confezioni le immagini di allegri pollai, sono sostanzialmente le stesse società che lavorano insieme agli allevamenti intensivi, ma con consulenti pubblicitari migliori. Infatti, etichette quali "Swine Welfare" e "UEP Certified" non sono altro che una tattica per tentare di nascondere gli orribili maltrattamenti che avvengono nella produzione di questi prodotti. Persino gli allevamenti "biologici" si stanno industrializzando in un modo che scandalizza anche i giornalisti che si danno la pena di indagare. Tristemente, "kosher" non significa nulla quando si ha a che fare con il modo in cui vengono trattati gli animali negli allevamenti, inoltre, si è scoperto che il più importante mattatoio kosher in Nord America maltrattava gli animali in modo orrendo.

Dopo quanto è stato detto, è innegabile il fatto che i rari mangiatori di carne che si limitano a consumare, nelle occasioni speciali, solo un pochino di carne di animali allevati all'aperto e nutriti di erba, producono un impatto senza dubbio minore sull'ambiente rispetto alla maggior parte degli americani. Ma se considerate che nessun valido studio scientifico o medico dimostra che mangiare animali sia salutare, tantomeno necessario, occorre porsi delle domande sul perché gli ambientalisti insistano nel consumare prodotti che sappiamo provenire da allevamenti intensivi ed inquinanti (sebbene siano meno intensivi ed inquinanti di altre alternative simili, o sebbene siano consumati con "moderazione"). Sarebbe un po' come guidare una SUV che fa 6km con un litro, anziché 4, oppure guidare una SUV tre volte alla settimana, anziché sette. Non c'è dubbio che sarebbe meglio per l'ambiente, ma dal momento che esistono molti altri modi per spostarsi da A a B, non c'è alcun bisogno di usare una SUV. Mangiare carne – qualsiasi tipo di carne – è la stessa cosa: con tutte le opzioni vegetariane esistenti, che sono senz'altro molto più rispettose dell'ambiente di qualsiasi prodotto animale, semplicemente non ci sono giustificazioni per coloro che si dichiarano ambientalisti – o contro la crudeltà – ma mangiano carne.

Alcune preoccupazioni riguardo i vegetariani "predicatori", "sputasentenze" o "estremisti"

Alcuni ritengono che il vero motivo che spinge i vegetariani ad essere tali sia il desiderio di essere estremi. Nonostante io non apprezzi per nulla i messaggi radicali, la verità è che, qualche volta, è la sola cosa che ci strappi dal nostro stato di apatia. Di sicuro la visione di uno di quei video sui mattatoi ha funzionato con me – sicuramente non è stato piacevole, ma ha catturato la mia attenzione.

La vera natura dei movimenti progressisti nel corso della storia è stata quella di dire agli altri di smettere di fare qualcosa di nocivo o degradante (es., usare gli esseri umani come schiavi, molestare sessualmente le donne, costringere i bambini a lavorare nelle aziende che sfruttano la manodopera, danneggiare l'ambiente, ecc.). Sì, gli abolizionisti, i suffragisti, le femministe e gli attivisti per i diritti civili venivano chiamati estremisti, e analogamente, alcuni vegetariani sono chiamati nello stesso modo. Ma forse ciò accade solo perché il vegetarismo non è stato ancora accettato culturalmente. Le vecchie abitudini – e l'appetito – sono dure a morire, e solitamente si incontra molta opposizione di fronte a questo cambiamento. Sono una ragazza del sud, e amavo i miei bastoncini di pollo fritti più di ogni altra cosa. Non volevo rinunciare alle gioie dei barbecue domenicali e alle scorpacciate di ali di pollo che facevo con i miei amici il venerdì notte. Lo so; lo capisco.

Ciononostante, se vogliamo continuare ad evolverci – fisicamente, emotivamente e spiritualmente – dobbiamo veramente essere consapevoli di come le nostre scelte alimentari influiscano non solo sull'ambiente ma, cosa ancora più importante, sulla salute (o sulla grande sofferenza) delle altre creature. Quindi sì, da una parte il muoversi verso un'alimentazione basata sui vegetali potrebbe sembrare una scelta estrema, perché la gente non ci è abituata. Ma dall'altra parte, possiamo ancora permetterci i nostri barbecue (con gli hamburger veegtali e i wurstel di soia) e sentirci in pace con noi stessi. Sono davvero convinta che i vegetariani non dovrebbero alimentare stereotipi ipocriti, penso che non dovremmo essere insistenti e pesanti, ovviamente, ma penso anche che non ci sia bisogno di stare in silenzio; ciò che occorre è semplicemente tanta pazienza e dignità.

Alcune persone hanno chiesto informazioni a proposito della carne nei paesi in via di sviluppo, o per gli eschimesi o per gli Inuit.

Se state leggendo questo blog e siete Eschimesi, o vivete nel deserto Sub-sahariano, non sto per dire che intendo privarvi del vostro pezzo di carne; sarebbe davvero sciocco da parte mia affermare una cosa simile. Ma se vivete in un paese industrializzato, dove quasi tutti gli animali vengono nutriti con il foraggio coltivato appositamente, anziché essere lasciati liberi di pascolare, vivono in allevamenti o viene loro data la caccia, anziché essere lasciati liberi di vivere con le loro famiglie, e siete circondati da molte alternative vegetariane, nel vostro caso allora non si può parlare di limitate fonti di cibo.

Alcune persone sono preoccupate sulle possibili difficoltà che una dieta vegetariana può presentare.

Essere vegetariani non rappresenta esattamente il sacrificio supremo – facendo un giro su Internet si possono vedere foto di piatti vegetariani che vi dimostreranno proprio il contrario. Il cibo vegetariano e vegan si può trovare ovunque. La maggior parte dei, se non tutti, più grandi supermercati vende latte di soia, sostituti della carne (bocconcini di "pollo", "costolette" alla brace, hamburger, "wurstel" di soia, ecc.), formaggi vegan, e gelato di soia. Se non riuscite a trovare quello che cercate in un supermercato, nella maggior parte dei casi lo potete far ordinare [NdT: in Italia oggi questi prodotti si trovano solo in alcuni supermercati, non in tutti, ma comunque non sono prodotti necessari, perche' la base dell'alimentazione vegan e' fatta di cereali e legumi, e questi prodotti si consumano solitamente 1-2 volte la settimana e si trovano nei supermercati di alimentazione naturale]. Molti ristoranti propongono delle alternative vegetali (specialmente quelli Tailandesi, Indiani, Etiopi, Messicani e altri ristoranti etnici, che, d'altra parte, sono i miei preferiti). È pur vero che alcuni vegetariani preferiranno non mangiare il cibo che è stato cotto sulla stessa griglia in cui è stata fatta cuocere della carne, ma personalmente non mi preoccupo di questo (non causa un'ulteriore sofferenza animale o un danno ambientale). Potete trovare ottime ricette vegetariane al sito www.VegCooking.com [NdT in Italia: www.vegan3000.info e www.veganriot.it ]

Vorrei adesso accennare brevemente alle cinque affermazioni più comuni che abbia sentito fare dai mangiatori di carne, riguardo al loro consumo di carne.

Numero cinque:
"Gli esseri umani hanno sempre mangiato gli animali – è naturale".

Prima di tutto, la nostra evoluzione verso la moralità è quasi interamente caratterizzata dall'andare oltre la "legge del più forte". Potrebbe senz'altro risultare "naturale" ai potenti dominare sui poveri, ma ciò non significa che dobbiamo tollerarlo. Poi, il corpo umano non ha bisogno di carne per essere in salute – piuttosto il contrario. La carne degli animali è ricca di colesterolo e di grassi saturi, che fanno male al nostro corpo. Potremmo aver avuto bisogno di mangiare carne migliaia di anni fa, in tempo di carestia siamo stati cacciatori, ma non ne abbiamo bisogno adesso e staremmo meglio senza. Date un'occhiata a questo articolo del Dr. Milton Mills per avere maggiori informazioni sui legami tra fisiologia umana e consumo di carne. Quel che è peggio, la gente che fa affermazioni di questo tipo generalmente lo fa per giustificare il proprio consumo della solita vecchia carne che proviene dagli enormi, disumani allevamenti, dove gli animali sono ammassati in capannoni sporchi o dentro gabbie e non sono liberi di fare nulla di ciò che la loro natura richiederebbe – mai, in nessun caso (respirare aria fresca, scaldarsi sotto il sole, fare bagni di terra, organizzarsi in ordini sociali, ecc.). Alle galline ovaiole viene tagliato il becco, ai maialini viene tagliata la coda, ecc. (per favore dedicate 10 minuti alla visione di questo video Meet your meat). Mostra come il 99% dei polli e dei tacchini, il 95% del maiali e delle uova, e quasi tutta la carne di manzo e i prodotti caseari giungano sulle nostre tavole. Infine, se vi preoccupate così tanto di essere "naturali", allora pensate per un attimo al danno che state facendo al vostro ambiente naturale, mangiando carne – ogni tipo di carne. In conclusione, secondo me, non abbiamo alcun bisogno di mangiar carne, anzi vivremmo meglio senza e in più per soddisfare la nostra golosità provochiamo agli animali enorme sofferenza.

Numero Quattro:
"Gli animali non sono pari agli esseri umani, quindi non dovremmo preoccuparci troppo di loro".

Spesso mi trovo in disaccordo con Peter Singer, professore di Princeton, ma in questo caso non posso che dargli ragione. Il Dr. Singer scrive, "Quando i non vegetariani dicono che 'i problemi degli esseri umani hanno la priorità', non riesco a capire cosa esattamente essi stiano facendo per gli esseri umani che li costringa a sostenere l'inutile, crudele sfruttamento degli allevamenti". Che equivale a dire: Bene, non sprecare tempo per i problemi degli animali, ma per favore non spingere gli altri ad abusare degli animali, cosa che fai quando compri pollo, maiale o altri prodotti animali. E ricorda: una dieta vegetariana è anche la dieta migliore per il pianeta, così mangia come se la salute del pianeta dipendesse da questo, e, del resto, è proprio così.

Numero tre: "Ci sono stati molti carnivori brillanti, come Picasso e Mozart, e certamente non possono essere stati nel torto."

Dubito fortemente che qualcuno possa insinuare che i vegetariani Steve Jobs, Leonardo da Vinci, Pitagora, Albert Einstein, Leone Tolstoij o Mohandas Gandhi siano stati geniali perché vegetariani, e non credo neanche che si possa argomentare che i carnivori abbiano raggiunto grandi traguardi come risultato della propria dieta. È interessante notare che molti studi mostrano come i vegetariani siano più intelligenti dei carnivori, ma probabilmente non è un fatto casuale; probabilmente la spiegazione è che le persone più sveglie tendono ad interrogarsi più profondamente sulla realtà delle cose, da qui la decisione di diventare vegetariani. Qui c'è uno studio del 2006 pubblicato sul British Medical Journal che dimostra che i vegetariani sono più intelligenti dei carnivori.

Numero due: "Qual è il confine? Dovremmo proteggere gli insetti? Qual è la differenza tra l'uccidere piante ed uccidere animali? Sono tutti vivi".

Il teologo, creatore di Narnia, C.S. Lewis si è fortemente opposto alla vivisezione adducendo motivazioni cristiane, ed ha fatto notare che quella domanda è senza fondamento; chi la pone già conosce e comprende la differenza tra piante ed animali. Ogni lettore proverà orrore nel pensare di dar fuoco ad un gatto oppure colpire la testa di un cane con una mazza da baseball, perché noi sappiamo che queste cose possono provocare dolore agli animali. Ma nessuno di noi prova lo stesso orrore quando pensa di strappare l'erbaccia o di falciare l'erba, perché sappiamo che l'erba non ha capacità di sentire dolore. Polli, maiali, pesci e vitelli sentono tutti dolore nello stesso modo e con la stessa intensità di un cane ed un gatto. Provate ad osservare il linguaggio del loro corpo e del loro viso in questi video segreti; ascoltate il modo in cui urlano. Ve lo assicuro, l'erba non soffre come queste povere creature. Non sono così sicura per quanto riguarda gli insetti, anche se provo a concedere il beneficio del dubbio, finché possibile. Sì, quando cammino per strada, sono sicura di schiacciare scarafaggi. Ma il fatto che io non sia in grado di fermare tutta la crudeltà, vuol dire che non dovrebbe importarmi nulla di fermarne quanta possibile? No di certo. È un po' come dire che, dal momento che guidi una macchina, allora non dovresti preoccuparti neppure di fare riciclaggio.

E per finire, la giustificazione Numero 1 al consumo di carne: "La carne non mi ucciderà, e mi piace".

Non c'è nessun dubbio sul fatto che questo sia il punto cruciale, l'unica risposta veramente onesta a parer mio. Certamente, a meno che non ci si prenda una grave intossicazione per un pollo poco cotto o ci si strozzi con un pezzo di bistecca, la carne non ti ucciderà direttamente. Ma ci sono elevate probabilità che mangiare carne possa ridurre la durata e la qualità della vostra vita a lungo andare. La American Dietetic Association (il più importante gruppo di ricercatori, dottori, ecc. nel campo della nutrizione) dice che tra i vegetariani si riporta una minore incidenza di infarto, cancro, diabete e obesità rispetto ai carnivori. Alcuni sostengono che per ogni studio ce ne sia un altro che dimostra il contrario, ma non è così in questo caso. La ricerca di un documento scientificamente valido o di prove mediche che dimostrino il contrario vi darà filo da torcere. Davvero, anche se non avessi avuto interesse per la sofferenza animale o per il degrado ambientale, sarei diventata comunque vegetariana perché questa dieta è la migliore per la mia salute. E come ho gia' fatto notare, mangiare carne comporta crudeltà verso gli animali e un aumento del degrado ambientale, e tutto per una questione di preferenza di gusto (che, comunque, può essere largamente soddisfatta dalle gustose alternative vegetali disponibili)

Conclusioni:

Una cosa riguardo l'essere vegetariani che viene spesso ignorata è quanto questa scelta possa rendere più coerenti. Personalmente, penso che l'integrità delle proprie azioni richieda che, tra l'altre cose, cerchiamo di condurre una vita che sia il più compassionevole e consapevole possibile. Per me questo significa che se c'è qualcosa che non vorrei fare io personalmente, allora non dovrei pagare qualcun altro perché la faccia al posto mio. Perciò, dal momento che non infliggo personalmente sofferenza agli animali, né li uccido, allora non sostengo neanche il mercato della carne, andando in una macelleria a comprare questi poveri animali fatti a pezzi e incartati.

Siamo una nazione di amanti degli animali, e ci scandalizziamo quando sentiamo casi di cani arsi vivi o abbandonati. Ma anche polli e maiali ed altri animali meritano la nostra compassione, Sono tutti animali intelligenti che sentono dolore e paura, anche se sono trattati orribilmente, e la cosa triste è che non c'è nessuna legge a proteggerli. Se non credete alle mie parole guardate il filmato Meet Your Meat e vedete con i vostri occhi quello che succede. Ci opponiamo al lavoro minorile, e ci scandalizziamo quando pensiamo ai bambini sfruttati nei paesi in via di sviluppo. Ma i macelli americani si basano ugualmente sullo sfruttamento. Usano persone che lavorano illegalmente che non possono difendersi per la paura di essere espulsi dal Paese. Le condizioni in questi posti sono cosi' terribili che il ricambio annuale dei lavoratori è altissimo. Date una occhiata al sito di questa organizzazione per il lavoro per conoscere la loro lotta contro la Smithfield Foods (il leader mondiale nella produzione di carne di pollo e tacchino, proprietario del marchio Butterball). Siamo ambientalisti e ci scandalizziamo vedendo un Hummer giallo canarino nel parcheggio del supermercato. Ma senza considerare la quantità di benzina consumate da un Hummer o la quantità di gas ad effetto serra che emette, se mangiamo carne stiamo facendo una scelta consapevole ancora più inquinante.

Gli Americani e gli Europei mangiano carne perché lo vogliono, non perché ne abbiano bisogno. E lo fanno a spese degli animali, delle persone e dell'ambiente. Dovremmo davvero considerare un cambio di alimentazione.

[NdT: Per qualche consiglio su come fare: www.vegfacile.info]

Versione originale:

Kathy Freston
Fonte: www.alternet.org
Link: http://www.alternet.org/envirohealth/49188
14.03.07

Versione italiana:

Fonte: www.agireora.org
Link: http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=192
29.03.07

Wednesday, March 28, 2007

TERZANI VEGETARIANO



Un sintetico ritratto audio di Tiziano Terzani vegetariano a cura di Stefano Momentè e la lettura di un significativo brano tratto da "Un'altro giro di giostra". Segue un intervista di Paola Segurini ad Angela Terzani, in cui la moglie ci descrive l’approccio al vegetarismo del grande giornalista scomparso nel 2004.

CLICCA QUI

Sunday, March 25, 2007


Ammazzalo, cucinalo, mangialo




Questo e' il titolo di una serie di trasmissioni che la BBC inglese sta mandando in onda in questi giorni (dal 5 al 7 marzo, "Kill It, Cook It, Eat It"), che mostrano la vita negli allevamenti, il trasporto verso il macello, la macellazione, lo squartamento dei corpi e la preparazione della "carne", di vari animali (agnelli, maiali, bovini, ecc.).

Quello che la BBC dichiara di voler fare e' semplicemente mostrare cosa avviene "prima" che la bistecca, il prosciutto, la costoletta d'agnello, finisca nei nostri piatti. Il pubblico (di ogni genere ed eta': adulti, ragazzini, fanatici della carne, vegetariani) e' fisicamente presente dentro al macello, per vedere come vengono uccisi gli animali. Il tutto viene filmato e mandato in onda.

Viene mostrato il fumo che esce dalla testa di un maiale che collassa al suolo dopo aver subito l'elettrocuzione (i maiali vengono storditi prima la macellazione attraverso questa sorta di elettroschock). Si vedono i macellai che appendono l'animale tremante per le zampre posteriori e gli tagliano la gola, si vede il sangue che sgorga e riempie il pavimento.


Il pubblico guarda attraverso un vetro, alcuni piangono quando il maiale viene gettato nell'acqua bollente e scuoiato. Pochi minuti prima un filmato aveva mostrato quello stesso animale da cucciolo, un tenero e affettuoso maialino rosa.

Il quotidiano inglese "Sunday Mirror" del 4 marzo riporta che la portavoce della Vegetarian Society inglese, Liz O'Neill ha dichiarato "E' stato sconvolgente" e che l'allevatore Ken Howie ha dichiarato al presentatore del programma, Richard Johnson: "Mi chiedo se il pubblico abbia bisogno di vedere queste cose".
















Certo che ne ha bisogno, signor allevatore, certo che ne ha bisogno, anche se a lei non piace che si vedano la sofferenza e la morte degli animali, e ancora meno che si mostri com'erano questi animali da vivi, come fossero dei teneri cuccioli come il nostro cagnolino di casa, che poi sono stati menomati, tenuti prigionieri, privati di ogni cosa che rendesse piacevole la loro vita, per finire in un macello lurido, fatti a pezzi per soddisfare lo sfizio umano per la "carne".

Certo che il pubblico ha bisogno di saperlo, e ancora di piu' ne han bisogno gli animali. Probabilmente solo una parte del pubblico sara' toccata da queste immagini. Solo le persone piu' sensibili, quelle che han dentro un senso di giustizia che rende loro impossibile fare del male per un puro e stupido piacere personale. La maggioranza, quelli che "se ne fregano", continueranno a pensare "sono solo animali", e se un po' si senso di colpa li colpira', diventeranno ancora pou' aggressivi nella loro difesa del proprio "diritto alla bistecca". Per alcuni, questo senso di colpa sara' un seme che germogliera' quando abbasseranno un po' le difese, per altri non germogliera' mai, perche' sono persone cosi' deboli che non hanno la capacita' di rispettare il diritto alla vita di chi non si puo' difendere, e sentono minacciata la loro "superiorita'", nel concedere il diritto alla non sofferenza a esseri senzienti che sono alla loro merce'.

Ma anche se solo alcune persone saranno toccate, almeno quelle non potranno piu' far finta di non sapere, e stara' a loro fare una scelta coraggiosa, o continuare con la non-scelta codarda di "fare come fanno tutti gli altri".

Le immagini mostrate sono quelle di un piccolo macello. Nei grossi macelli, da cui la maggior parte della "carne" proviene, le condizioni per gli animali sono ancora peggiori, la loro morte e' ancora piu' cruenta (perche' per velocizzare il processo non e' raro che le operazioni di stordimento preventivo non funzionino affatto e l'animale venga sgozzato ancora cosciente).

Come dichiara la responsabile del programma di BBC-3, Julian Bellamy (sul Sunday Mirror del 4 marzo): "C'e' il desiderio di sapere da dove arriva il cibo che mangiamo e come questo cibo raggiunge i nostri piatti. Fara' discutere la gente".

QUI la pagina dedicata alla trasmissione, con i filmati scaricabili


Fonte: www.agireora.org
Link
6.03.07
"L'albero della carne"



Salve,
mi chiamo Lorenzo e faccio parte dell'associazione U. N. A (Uomo-Natura - Animali) di Foligno, sono vegetariano, frequento l'università e sto cercando di promuovere il mio primo cortometraggio "L'albero della carne".

Un film di in-formazione ovvero un film che vorrebbe formare un'opinione. Non sono un documentarista professionista ma vorrei diventarlo.
Mi sono permesso di comunicavi su come potete vederlo e diffonderlo a più gente possibile, specialmente ai vostri amici vegetariani che possono appoggiarmi, e che condividono come me la scelta di non mangiare animali, e anche a coloro che ancora non si pongono il problema se sia giusto comprare animali uccisi e mangiarli.

Il corto l'ho intitolato "L' albero della carne" per il semplice motivo che la gente compra bistecche, fettine di vitello, senza la consapevolezza di quello che succede in un mattatoio, senza SAPERE, quasi come se le si cogliessero da un albero.

La cosa che mi ha scandalizzato di più è stato non vedere alcun tipo di maturazione interiore o riflessione in alcuni che non avendo mai visto com'è un mattatoio, dopo la visione del film hanno continuato a mangiare carne( ingenuo che sono! ). Quella che mi ha dato maggior soddisfazione è che qualcuno come me mentre lo montavo, si è commosso e ha provato un sentimento di indignazione.

Vorrei continuare a fare dei corti sullo stesso tema. Uno sulla strage di agnelli che sta avvenendo in questo periodo, uno sulla caccia, e un altro ancora sugli animali impropriamente detti "da pelliccia". Sento che quello che sto facendo è giusto e utile. Cerco appoggio da parte delle persone che perseguono la scelta vegetariana sapendo quanto sia difficile trovare l'appoggio e la comprensione di chi non l'ha fatta.

Il cortometraggio, che partecipa ad un concorso, potete vederlo: QUI.
Siete naturalmente liberi di vederlo e di non votarlo se non lo riterrete meritevole, ma se lo è vi prego di farlo, perché il vostro contributo mi consentirebbe di proseguire il mio percorso che è anche il vostro. Sperando di non avervi fatto perdere del tempo prezioso vi saluto augurandovi buon lavoro.Grazie.

Lorenzo

Guarda e vota IL VIDEO


Fonte: www.promiseland.it
Link: http://www.promiseland.it/view.php?id=1987
23.03.07

Saturday, March 24, 2007


Gli allevamenti di animali "da pelliccia"

In molti casi, coloro che indossano pellicce giustificano le proprie azioni sostenendo che le pelli utilizzate per i loro indumenti provengono da animali uccisi presso gli allevamenti, anziché da animali che hanno sofferto per giorni con gli arti intrappolati in taglienti morse d'acciaio. Ritenere più "umano" il fatto che la pelliccia provenga da un allevamento è un'idea sbagliata. Purtroppo, non vi è alcunché di umano nel privare questi animali di tutto quanto rientra nelle loro esigenze comprtamentali e psicologiche. L'allevamento di animali da pelliccia non è che una tortura istituzionalizzata.

Prima di tutto, perché è sbagliato allevare animali da pelliccia?

E' importante sapere quali specie vengono allevate e uccise nei nostri stabilimenti [NdA: dati degli USA]. Dei 31 milioni di animali uccisi ogni anno negli allevamenti, 26 milioni circa sono visoni e 4,5 milioni sono volpi. Oltre a questi, vi sono 250.000 cincillà, 150.000 zibellini, 100.000 puzzole, 100.000 cani procioni (una specie che si differenzia dal procione americano) e, in numero minore, vengono allevate anche linci, linci rosse e nutrie.

Il visone è un predatore semi-acquatico, originario dell'America del Nord. I visoni sono creature estremamente solitarie, che trascorrono buona parte della propria giornata nuotando. Sono molto curiosi e sono abituati a spostarsi lungo un raggio di 3-4 chilometri circa. Si tratta di una specie molto attiva e pertanto difficilmente adattabile alla vita in gabbia.

I visoni allevati in cattività sono geneticamente selvatici. Fino agli anni'30, gli allevatori hanno continuato ad aggiungere visoni selvatici al loro programa di riproduzione. L'addomesticamento richiede migliaia di anni, perciò il costante afflusso di geni selvatici ha impedito a lungo la messa a punto di questo processo.

Negli allevamenti, i visoni vengono privati dello spazio di cui hanno bisogno, in quanto sono relegati in gabbie di 24 cm x 60cm circa. Talvolta possono essere di 5cm più larghe, o più basse. In ogni caso, si tratta di uno spazio inadeguato per qualsiasi animale, in particolar modo per il visone.

Poiché costretti all'interno di spazi cosi' limitati, molti visoni da allevamento sviluppano ulcere allo somaco e un ingrandimento delle ghiandole surrenali, entrambi segno di stress cronico. L'industria della pelliccia ha svolto dei test, nella speranza di dimostrare che i visoni da allevamento non soffrono di stress. Per i loro studi sono stati presi in esame giovani visoni, che ancora non hanno sviluppato ulcere allo stomaco. Il risultato di questi inaccurati test viene quindi utilizzato per "dimostrare" che la reclusione intensiva non ha alcun effetto sul visone. La diffusione degli ingannevoli esiti di tali ricerche spiegherebbe la disinformazione della gente riguardo a ciò che succede veramente negli allevamenti.

L'automutilazione della coda è una pratica comune fra i visoni tenuti in cattività. E' una seccatura per gli allevatori, in quanto fa diminuire il valore della pelliccia dell'animale, che si traduce in una notevole perdita economica per i gestori del business. Delle grandi recinzioni potrebbero ridurre la frequenza con cui si verifica l'automutilazione, ma un aumento degli spazi significherebbe un aumento dei costi complessivi. Quindi, per l'azienda è più redditizio ammassare un maggior numero di animali in ambienti ridotti, nonostante gli occasionali decessi e mutilazioni autoinflitte causate dallo stress, con cui dovrà fare i conti.

Quando nasce in un allevamento, questo animale semi-acquatico non ha la possibilità di nuotare nell'acqua. Durante il periodo estivo, un visone selvatico può immergersi in uno stagno per rinfrescarsi. Se privati di questa opportunità, molti visoni da allevamento muoiono in seguito a malattie provocate dalle alte temperature estive. Vi sono anni in cui ben il 10% degli animali allevati per la pelliccia muore per malattie dovute al caldo.

L'allevamento degli animali da pelliccia cambia a seconda delle diverse tendenze nel mondo della moda. Gli allevatori praticano incroci particolari, in modo da favorire lo sviluppo di fasi di mutazione del colore, che soddisfino i capricci dell'ultima moda. Il visone bianco Hedlund è il risultato di una mutazione genetica ottenuta presso un allevamento. Avendo subito una mutazione, questo animale è destinato a perdere l'udito dopo circa 30 giorni dalla nascita, a causa di un difetto genetico. Il visone Royal Pastel spesso sviluppa ciò che gli allevatori chiamano "screw neck", un disturbo nervoso che causa un incessante movimento rotatorio del collo. Il visone Blue Iris ha un sistema immunitario indebolito dalla mancanza di cellule killer naturali e una varietà di semi-visone è affetta da sindrome da stress. Tali menomazioni rendono la vita di questi visoni ancora piu' orribile. Questo tipo di mutilazione, che non esiste allo stato naturale, è invcece molto comune negli allevamenti.

La vita delle volpi da allevamento non è migliore. Le volpi da allevamento hanno seri problemi di cannibalismo. Poiché costrette in spazi estremamente sacrificati, arrivano al cannibalismo, come risultato di condizioni di vita stressanti. Si stima che, a causa di ciò, gli allevatori di volpi perdano prematuramente circa il 20% dei propri animali e che la metà dei decessi sia dovuta proprio ad atti di cannibalismo. Gli animali d'allevamento non hanno la possibilità di sviluppare il loro comportamento naturale. Sono trattati alla stregua di macchine, nonché di merci, anziché come creature viventi dotate di emozioni. La loro sofferenza e la loro morte hanno come unico scopo quello di creare un capo di vestiario, olretutto privo di una sua concreta utilità. Non è ben chiaro come coloro che indossano pellicce possano amare e curare affettuosamente una creatura appartenente alla razza canina, ad esempio il loro cane da compagnia e, allo stesso tempo, essere favorevoli alla tortura e alla morte di un altro canide, la volpe.

La morte di questi animali è una racconto dell'orrore. Il metodo più comune per l'uccisione delle volpi è l'elettrocuzione anale.

I visoni di solito vengono gassati oppure viene loro iniettato del veleno. A molti di essi viene spezzato il collo e altri vengono soffocati. Un'indagine segreta ha rivelato che alcuni visoni vengono uccisi con erbe killer, che provocano loro fino a 10 minuti di convulsioni prima di morire.

L'industria del cincillà amette orgogliosamente che la maggior parte di questi animali viene uccisa tramite la rottura del collo o per elettrocuzione. Molti allevatori di cincillà attaccano loro un morsetto all'orecchio e un altro ai genitali, per effettuare l'elettrocuzione di queste povere creature. Il cincillà è piccolo, ed è necessario che ne muoiano addirittura cento per confezionare un unico cappotto. Il mercato delle pellicce definisce tutto ciò "umano".

La verità sull'industria della pelliccia si diffonderà, nonostante i vari tentativi di minimizzare il dolore e la sofferenza inflitta agli animali.

Versione originale:

Fonte: www.mercyforanimals.org
Link: http://www.mercyforanimals.org/fur_farms.asp

Versione italiana:

Fonte: www.agireora.org/info/
Link: http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=189
23.03.07